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All’interno del Progetto Nazionale “Aria” voluto dal Comitato Tecnico Scientifico di Isde Medici Ambiente Italia (Presidente Dr Roberto Romizi, Responsabile Progetto Prof Paolo Bortolotti, comunicazione scientifica Dr Marco Talluri) ed in aggiunta alle preziose e decennali raccolte ed analisi dati ARPA Campania a cura del Dr Gennaro Napolitano (Isde Nola Acerra) la Sezione di Napoli e Provincia di Isde Medici Ambiente, raccoglie, elabora e diffonde i dati ufficiali forniti da ARPA Campania e ISPRA al fine di comprendere la patogenesi dei records sanitari negativi della Città Metropolitana di Napoli in termini di Perdita secca di aspettativa di vita media (meno tre anni rispetto alla media nazionale), del record di mortalità evitabile e non evitata ( meno circa il 30 % rispetto alla pur inquinatissima Milano) , dei record di incidenza e mortalità per cancro, specie del polmone, nonche’ per incidenti cardiovascolari acuti (infarti ed ictus) e per tutte le patologie cronico degenerative conseguenti ad una infiammazione cronica latente da presenza di grave inquinamento dell’aria .

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/05/report-malaria-inquinamento-campania/8013603

I dati sanitari disponibili ormai da molti decenni , mostrano costantemente valori particolarmente negativi in tutte le analisi epidemiologiche e statistiche nazionali .

Tali records negativi e costanti non possono essere spiegati soltanto da cattivi stili di vita individuali ma rispecchiano fedelmente , come è ormai noto persino alla CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato per questo l’Italia a gennaio 2025) , la mancata trasparenza, la mancata corretta informazione e di conseguenza il necessario quanto disatteso ed assente confronto pubblico con competenti tecnici indipendenti come noi Medici dell’Ambiente nella raccolta e comunicazione dei dati sia ambientali che epidemiologici e sanitari.

A questo scopo ed a conferma della correttezza delle motivazioni della condanna CEDU oggi rendiamo noto alla opinione pubblica napoletana quanto riportato dal monitoraggio ISDE Nazionale in particolare per la concentrazione del pericolosissimo ed altamente tossico Biossido di azoto, marker specifico di combustione antropica (esempio motori a scoppio a gasolio da maxi navi, riscaldamenti, ecc.) , nonché i dati ISPRA ufficiali elaborati per gli obblighi della Direttiva Seveso, evidenziando l’assordante quanto gravissimo silenzio che pure incombe sulla città di Napoli non solo sulla situazione ormai ultradecennale di gravissimo inquinamento dell’aria proveniente dal Porto e dall’aereoporto di Capodichino, principale cofattore patogenetico di tutti i record sanitari negativi registrati da decenni, quanto anche sulla presenza in pieno centro storico (cioè entro un raggio di 2 km dal Maschio Angioino ed in piena zona gialla del Vesuvio dove sono previsti in caso di eruzione minima tipo 1944 la ricaduta di ceneri bollenti per circa 300 kg/mq) di pericolosissimi ed enormi impianti a potenziale incidente rilevante per non dire a potenziale disastro eccezionale visto il loro numero e le loro dimensioni in zona gialla del Vesuvio!

Il biossido di azoto (NO2) è un gas tossico irritante, che causa danni gravi alle vie respiratorie in particolare inducendo incidenti cardiovascolari acuti (infarti ed ictus) nonché aggravando tutte le patologie respiratorie e potenziando gli effetti cancerogeni di tutti gli altri inquinanti delle vie aeree ivi incluso il fumo di sigaretta individuale e le polveri sottoli da inquinamento ambientale.

NO2 è un potente agente ossidante: l’esposizione a breve termine può provocare irritazione e diminuzione della funzionalità polmonare, mentre l’esposizione prolungata può portare a problemi respiratori più gravi e aumentare la suscettibilità alle infezioni respiratorie ed alla azione mutagena e cancerogena sia del fumo di sigaretta individuale che delle polveri sottili da inquinamento ambientale .

Napoli con il suo Porto è record nazionale di concentrazioni eccessive del tossico NO2, e da tempo, non solo occasionalmente nell’ultimo periodo.

Va sottolineato che i dati raccolti dal nostro Progetto Aria non sono basati su monitoraggi privati e individuali ma sulla raccolta ed elaborazione dei dati ufficiali forniti dalle Arpe regionali per cui assumono rilevanza laddove dimostrano che nel tempo i valori di biossidi di azoto nel Porto di Napoli si mostrano in costante quanto non controllato aumento sia nei valori medi che nei valori di picco e pertanto non sono indicativi quindi di una situazione occasionale di pericolo da monitorare ma di una situazione continuativa di danno concreto, reale , immanente determinato da un eccessivo quanto improvviso sviluppo fuori controllo per cui necessitano di azioni di governo immediate e drastiche a tutela della salute pubblica, in attesa di futuri interventi a soluzione ( cioe’ elettrificazione di tutte le banchine del Porto e dimezzamento dell’aereoporto di Capodichino con sviluppo dell’aereoporto di Grazzanise) .

Oggi una sola maxi nave ormeggiata a motori accesi equivale a tutte le auto diesel circolanti a Napoli in un giorno (circa 50mila auto diesel di media cilindrata) .
I dati che alleghiamo dimostrano non solo una situazione gravissima ma soprattutto non occasionale ma continuativa nel tempo , ed ormai da ben oltre dieci anni!

Al 30 Giugno 2025 questa è la sequenza in Campania delle centraline ARPAC che hanno segnalato almeno 11 giorni di sforamento del limite massimo consentito di PM10 (50 ug/m.c.) dall’inizio dell’anno (in parentesi i giorni di sforamento del PM10 alla stessa data del 2024) (fonte ARPAC elaborazione Dr Gennaro Napolitano) :

1)San Vitaliano 49 (37) + 12 (eccessivo traffico TIR raddoppiato rispetto a 2024)
2)Acerra zona industriale 49 (34) +15 (eccessivo traffico non solo TIR ma occulto e notturno in zona industriale Acerra)
3)Teverola 48 (30) + 18
4)Napoli Ospedali Pellegrini 43 (25) + 18 (eccessivo traffico privato anche per carenza taxi presso rotonda per sovradimensionamento aereoporto di Capodichino)
5)Acerra Scuola Caporale 38 (36) + 2 (assenza di traffico sconosciuto e notturno al centro di Acerra)
6)Casoria 31 (24) + 7
7)Aversa 28 (22) + 6
8)Napoli via Argine 27 (19) + 8
9)Maddaloni 26 (26) 0
10)San Felice a Cancello 22 (16) + 6
11)Caserta scuola De Amicis 18 (18) 0
12)Marcianise 17 (11) + 6
13)Nocera inferiore 16 (14) + 2
13)Pomigliano d’Arco 16 (32) – 16
15)Volla 14 (32) – 18
16)Benevento via Mustilli 13 (13) 0
16)Napoli Museo Nazionale 13 (8) +5
18)Napoli Osp. Santobono 12 (14) -2
19)Napoli Ferrovia 11 (16) -5 (in diminuzione e non aumento il traffico automobilistico vs inquinamento da navi del Porto )

In sintesi da inizio Giugno 2025 anche a Napoli città (per la prima volta negli ultimi 10 anni) l’aria è fuorilegge (supera i 36 giorni di sforamento del PM10 consentiti).
Negli altri anni ciò era avvenuto solo qualche volta e solo a Dicembre (fine anno).

Si osserva un incremento medio complessivo in pm 10 di circa il 30 % 2025 vs 2024 primo semestre per il podio registrato (Acerra zona industriale, Teverola e San Vitaliano) mentre la zona più inquinata da polveri sottili nel complesso resta quella della piana nolana-acerrana. Napoli est si caratterizza per la autentica esplosione di concentrazioni tossiche non occasionali di biossido di azoto che si accompagna all’ingresso nella top ten della centralina Ospedale Nuovo Pellegrini cioe’ la rotonda trafficatissima per il sovradimensionamento dell’ aereoporto di Capodichino.

In considerazione altresì dei gravissimi incidenti che abbiamo registrato in altre località sedi di impianti a potenziale incidente rilevante (Viareggio, Livorno , e ieri un semplice distributore GPL nella periferia non al centro di Roma) diventa gravissimo anche l’assordante silenzio che incombe sulla città di Napoli circa la presenza in pieno centro storico (cioè entro un raggio di 2 km dal Maschio Angioino ed in zona gialla del Vesuvio ) di ben 9 maxi impianti e depositi e siti di stoccaggio e distribuzione di benzine, gasolio e GPL .

ISPRA censisce e declara ben 9 maxi impianti a potenziale incidente rilevante in pieno centro storico di Napoli, cioe’ di una della maggiori città d’arte di Italia e del mondo intero, laddove zero impianti intracomunali sono censiti a Roma, Firenze, Venezia, e 1 solo a Milano . Oltre ai milioni di litri di benzina e gasolio stoccati nel Porto (zona gialla del Vesuvio) dalla Kuwait , ricordiamo che il sito di stoccaggio GPL Tirrenopower a Vigliena equivale da solo a ben 11 treni che sono esplosi a Viareggio!

In aggiunta ricordiamo che l’abnorme quanto mostruoso e pericolosissimo sviluppo dell’aereoporto cittadino di Capodichino (con Grazzanise vuoto!) da solo scarica ogni giorno sulle teste dei napoletani tra 600 mila e 1.5 milioni di litri di kerosene per la presenza di circa 300 decolli ed atterraggi giornalieri con un potenziale aggiuntivo gravissimo rischio attentati per il sorvolo ogni tre minuti a non piu’ di 90 metri dai tetti dei Musei piu’ importanti del mondo di Storia Romana e dell’intera Italia e Civiltà occidentale (Musei di Capodimonte, Mann 1 e Mann 2) . L’azione tossica degli inquinanti scaricati sulle nostre teste ogni giorno viene potenziata dalla azione irritante e gravemente infiammatoria del biossido di azoto determinando la base del danno sanitario record da inquinamento per i cittadini residenti a Napoli per non meno del 40 % del carico complessivo da inquinamento da polveri sottili ormai da molti anni.
Con il presente comunicato si rappresenta quindi in maniera documentata una situazione assolutamente insostenibile per un minimo di accettabile vivibilità per i cittadini napoletani residenti in particolare nel centro storico di Napoli.

L’azione patogena sinergica di 600mila – 1.5 milioni di litri di kerosene scaricati ogni giorno dai soli aerei in sorvolo sul centro storico e un cosi eccezionale record di biossidi di azoto irritanti e pro flogogeni prodotti dal Porto costituiscono un unicum in termini di danno alla salute a livello italiano peggiore di quanto si registra a Milano e/o in Pianura Padana, e ormai tutti i dati sanitari lo confermano.
Lo sviluppo ed il turismo sono preziosi, preziosissimi. Ma tale sviluppo deve servire ed essere utile a migliorare salute e benessere dei cittadini napoletani residenti, non come invece accade oggi a creare un ambiente di vita e di lavoro assolutamente insalubre , pericoloso e gravemente dannoso alla salute di chi ha la (s)fortuna di vivere e/o lavorare a Napoli .
Inquinamento industriale che si aggiunge al già gravissimo inquinamento industriale delle attività manifatturiere “a nero” definito inappropriatamente Terra dei Fuochi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/03/rinascimento-economico-campano-lavoro-nero-camorra/8047601

Ad ulteriore beffa per i napoletani uccisi ogni giorno da tale eccezionale inquinamento, pari a non meno di 4 cittadini al giorno per sole polveri sottili pm 2.5, si aggiunge il fatto che per carenza di raccolta dati non ci è dato neppure sapere quanti cittadini napoletani si ammalano e muoiono di cancro a Napoli est, Napoli ovest e Scampia, versus i cittadini residenti a Posillipo, Vomero e Chiaia e San Ferdinando, dal momento che il registro tumori ASL 1 centro non raccoglie ne comunica i dati suddivisi per distretto sanitario.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/24/registro-tumori-campania-inquinamento-ambientale/8036538

Con tale comunicato stampa quindi, oltre a denunziare a tutte le autorita’ responsabili (Sindaco, Procure, Prefetto ecc ecc) l’eccessivo silenzio che incombe su dati ambientali e di conseguenza sanitari cosi gravi, chiediamo in via formale specifici incontri con i Responsabili (Sindaco di Napoli, Assessori competenti, Prefetto ecc) per affrontare ma soprattutto risolvere in relazione alle specifiche responsabilità , tale situazione di gravissimo e continuativo danno alla salute di tutti i napoletani residenti.

Lo sviluppo deve essere sostenibile e vantaggioso per la economia ma anche per la salute di tutti i napoletani residenti.
Rivolgiamo quindi un accorato e fortissimo appello al nostro Sindaco affinchè ricordi che il suo primo dovere in quanto Sindaco è tutelare la salute pubblica di tutti i cittadini del Comune che governa e non solo gli interessi economici delle aziende che operano, evidentemente senza adeguati controlli, all’interno della nostra disgraziata ma ricchissima e bellissima città di Napoli .

Napoli li 5 luglio 2025
Dr Antonio Marfella, Dr Gennaro Esposito, Dr Gennaro Napolitano, Prof Antonio Virgili, Dr Gaetano Rivezzi
Presidente e Direttivo ISDE Medici Ambiente Sezioni di Napoli e Provincia , Nola- Acerra e Regione Campania

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