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Massa Carrara tra i territori più interessati dalle patologie da inquinamento a livello nazionale: questo è quanto si evince chiaramente dallo studio SENTIERI, ovvero lo Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento.

I medici degli Ordini di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, chi in presenza, chi da remoto, si sono confrontati con gli esperti dell’ISDE – L’Associazione Medici per l’Ambiente – e con la cittadinanza carrarina nella location della Sala Conferenze dell’Autorità Portuale di Marina di Carrara in occasione del meeting organizzato dall’Ordine dei Medici Massa Carrara rappresentato dal suo Presidente Carlo Manfredi.

Relatori, oltre al dott. Manfredi, il dott. Fabrizio Bianchi – Istituto di Fisiologia Clinica CNR e Commissione Scientifica ISDE e la Dott.ssa Liliana Cori – Istituto di Fisiologia Clinica CNR. Hanno moderato il dott. Alberto Rutili – Presidente ISDE sezione di Massa Carrara e David Chiappuella – Giornalista de ‘Il Tirreno’. 

“Gli interferenti ambientali – esordisce Manfredi – hanno un forte impatto sulla genesi embrionale e nei primi mille giorni di vita del bambino poiché condizionano la sua salute e la predisposizione generale a sviluppare certe patologie. Abbiamo più volte dimostrato che garantire un ambiente salutare è quindi di fondamentale importanza per dare alla persona solide fondamenta sulle quali costruire una vita potenzialmente molto lunga. Il territorio di Massa Carrara, purtroppo, presenta importanti eccessi di mortalità per specifiche patologie che ancora oggi la classificano tra le prime realtà in Italia maglia nera per l’inquinamento”. 

“Il sesto rapporto, presentato proprio quest’anno – prende la parola il dott. Fabrizio Bianchi – ha messo in evidenza che tra il 2013 e il 2017, nel totale dei 46 siti nazionali monitorati dalla sorveglianza epidemiologica SENTIERI si è stimato un rischio di mortalità maggiore del 2%, pari a circa 1.668 decessi l’anno. La percentuale dei decessi in eccesso rispetto al totale è pressoché costante nel tempo, passando dal 2,7% nel 2006-2013 al 2,6% nel periodo più recente. I tumori maligni contribuiscono per oltre la metà (il 56%) degli eccessi osservati. Scendendo nel dettaglio del nesso tra patologie e fattori di esposizione, la mortalità per mesoteliomi totali risulta in eccesso di tre volte nei siti con presenza di amianto e quella per mesoteliomi pleurici di più di due volte nell’insieme dei siti con amianto e aree portuali. Il tumore del polmone è in eccesso del 6% tra i maschi e del 7% tra le femmine nei siti con fonti di esposizione ambientale ad esso associabili. Inoltre, sono in eccesso la mortalità per tumore del colon retto nei siti caratterizzati dalla presenza di impianti chimici, del 4% tra i maschi e del 3% tra le femmine, e del 6% per il tumore della vescica negli uomini residente nei siti con discariche. Il rapporto ha messo in luce anche un eccesso del rischio di ospedalizzazione che, nel periodo 2014-2018, per tutte le cause naturali nell’insieme dei 46 siti, è risultato del 3% in entrambi i generi. Un eccesso di rischio di ospedalizzazione viene osservato anche nella classe di età pediatrico-adolescenziale (0-19 anni) per il 43% delle aree studiate e in età giovanile (20-29 anni) per il 15% delle aree contaminate. In 21 siti coperti da Registri delle malformazioni congenite sono state analizzate le anomalie congenite diagnosticate nel primo anno di vita e il maggior numero di casi riguarda le anomalie dei genitali. A Massa Carrara abbiamo eccessi di mortalità che arrivano anche a punte del 15-20% in più per certe patologie e che la relegano tra i primi comuni in Italia in questa triste classifica”. 

“Sensibilizzare le giovani generazioni – illustra la dott.ssa Liliana Cori – è di primaria importanza per orientare al cambiamento necessario per evitare che gli errori fatti si ripresentino in futuro. GIOCONDA (i Giovani Contano nelle Decisioni su Ambiente e Salute) nasce come un progetto LIFE+ Environment Policy and Governance, focalizzato sui temi di ambiente e salute e sulla partecipazione dei giovani cittadini. L’obiettivo è, infatti, quello di coinvolgere i giovani in un’azione di democrazia partecipativa, che si realizza attraverso un dialogo diretto tra scuole e amministrazioni locali. I maggiori problemi ambientali presi in considerazione sono stati l’inquinamento atmosferico e l’inquinamento acustico, che in ambiente urbano hanno una grande influenza sulla salute dei cittadini. Attraverso la gestione di una piattaforma web dove i ragazzi hanno caricato i dati rilevati, si mette a punto uno strumento in grado di aiutare le amministrazioni a prendere decisioni in modo informato, sia tenendo conto dell’opinione dei giovani, sia dei dati ambientali locali.” 

Fonte: La Gazzetta di Massa e Carrara