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Di recente è stata annunciata sulla stampa la convenzione fra Aulss 6 Euganea, Università e Arpav per la
realizzazione di un’indagine epidemiologica nell’area dell’inceneritore di S. Lazzaro, come prescritto dalla
Regione, in sede di autorizzazione alla Quarta Linea.
Ben venga ovviamente (e finalmente verrebbe da dire)!
Anche se a leggere la convenzione colpisce il continuo riferimento alla “Riservatezza”: i due dipartimenti
universitari coinvolti e Arpav possono comunicare i dati intermedi e finali unicamente alla Aulss, la quale a
sua volta è tenuta a sottoporre preventivamente ciascuna pubblicazione a Hestambiente; solamente
l’Azienda sanitaria potrà poi comunicare dati e risultati al Comune che potrà finalmente! divulgarli ai cittadini.

Di cosa si ha paura? I dati ambientali e sanitari devono essere pubblici!

Si tratta di un’indagine, molto costosa e con tempi molto lunghi (la prima parte dovrebbe essere
conclusa, se va bene, entro dicembre 2025, la seconda, se mai si farà, entro il 2030-2035), progettata sulla
base delle esigenze di segretezza e di controllo del soggetto che paga
, cioè Hestambiente-Hera

Noi medici ISDE proponiamo il biomonitoraggio dei metalli pesanti nelle unghie dei bambini, che non è
né in competizione, né incompatibile con l’indagine epidemiologica.
Dove è stato svolto finora (Torino, Forlì e Barletta, sempre su iniziativa ISDE) il biomonitoraggio ha dato
risultati significativi
, evidenziando un accumulo di alcuni metalli potenzialmente dannosi per la salute nei
bambini delle aree intorno agli inceneritori, rispetto ai controlli.

Il biomonitoraggio ha tempi brevi ci dà informazioni su esposizione e assorbimento di inquinanti
potenzialmente pericolosi (i metalli pesanti appunto , ad esempio il mercurio può essere proprio un marcatore delle emissioni da inceneritore) da parte della popolazione più delicata, i bambini.
Si tratta di un’indagine relativamente semplice e a basso costo, realizzata con la partecipazione
attiva delle associazioni ambientaliste e dei cittadini interessati
, in un’ottica di “Citizen science”, che
contribuisce tra l’altro a diffondere l’informazione e la consapevolezza delle conseguenze dell’inquinamento sulla salute e su come difendersi , fornendo dati significativi in tempi contenuti, per es. entro il 2024. E proprio per la sua brevità, ma significatività, potrebbe (dovrebbe) essere eseguita prima dell’inizio di lavori di costruzione della IV linea dell’inceneritore.

Auspichiamo che il Comune , che nella Conferenza dei Servizi aveva espresso parere negativo
all’autorizzazione alla Quarta Linea, di fronte ad un’indagine epidemiologica sulla quale non esercita alcun
controllo ed i cui tempi slittano inevitabilmente e di fronte all’atteggiamento sempre negativo della Regione nel merito, voglia sostenere il nostro progetto di Biomonitoraggio nei bambini , finanziandolo
direttamente con una piccola parte dei fondi rimessi dall’inceneritore a titolo di indennizzo ambientale.

“Per Prevenzione, Salute e Ambiente ci vogliono le unghie!”

I metalli sono elementi naturali diffusi nell’ambiente; alcuni sono essenziali per la vita
(ferro, cobalto, cromo, rame, manganese, molibdeno, selenio, zinco), entro limiti di concentrazione
definiti fisiologici, altri (alluminio, arsenico, berillio, cadmio, mercurio, nichel, piombo, vanadio, uranio, antimonio, torio) derivano spesso da inquinamento ambientale diffuso e possono risultare pericolosi per la salute. I bambini sono particolarmente a rischio per la maggiore suscettibilità agli effetti negativi di
tali inquinanti. Le unghie sono sensori delicati in grado di assorbire l’inquinamento ambientale e ci
danno informazioni su esposizioni a medio-lungo termine; sono facili da prelevare,
conservare e trasportare. Il progetto coinvolge un minimo di 200 bambini in età scolare, dai 6 ai 9
anni, abitanti da almeno due anni nelle varie zone del quartiere 3 (PD Est, Terranegra, Camin, Mortise, ecc)
ed in altri quartieri con forte inquinamento atmosferico (Arcella, Mandria), reclutati per adesione dei genitori, su base volontaria, previo consenso informato e nel pieno rispetto del diritto alla privacy.
Un campione di circa 50 bambini verrà reclutato in aree (per es. Basso Isonzo, Voltabrusegana), a minore inquinamento atmosferico, per ottenere un confronto con i bambini dei quartieri più compromessi.
Anche l’onere economico di tale indagine è relativamente modesto , se lo si limita al costo delle analisi di
laboratorio, avvalendosi per la fase di presentazione del progetto e raccolta dei campioni di lavoro volontario.

ISDE, medici per l’ambiente, è un’associazione senza fine di lucro e del tutto indipendente, nata nel 1989 ed è affiliata all’analoga associazione internazionale riconosciuta dalle Nazioni Unite e dall’OMS.
E’ un punto di riferimento per molti medici (ma anche infermieri, biologi, chimici) consapevoli che per la
salute ci si deve occupare dell’ambiente in cui viviamo.

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