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Più di trecento organizzazioni della società civile europee, fra cui ISDE Italia, hanno scritto una lettera al vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, chiedendogli di intervenire per impedire la deregolamentazione delle nuove tecniche genomiche a scapito della natura e del clima, nonché dei diritti degli agricoltori e dei consumatori.

“Qualsiasi deregolamentazione dei nuovi OGM minaccerebbe anche l’obiettivo Farm to Fork di una riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030. Oltre 20 anni di esperienza nella coltivazione commerciale di OGM in Nord e Sud America mostrano un aumento drammatico nell’uso di pesticidi, con impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.”

Nella lettera si sottolinea che se la Commissione rimuovesse i requisiti di tracciabilità ed etichettatura per i nuovi OGM, distruggerebbe la base dell’agricoltura senza OGM, che include sistemi di produzione convenzionali, biologici e agroecologici. Tutti i sistemi di produzione non OGM dipendono dalla conoscenza di quali piante sono state prodotte attraverso tecniche GM.

“La piena trasparenza degli OGM lungo l’intera catena del valore è una condizione necessaria affinché l’UE possa raggiungere l’obiettivo del Green Deal di espandere l’agricoltura biologica al 25% di tutti i terreni coltivabili dell’UE entro il 2030. L’esenzione dei nuovi OGM dai requisiti in materia di sicurezza, tracciabilità ed etichettatura, da un lato, e il tentativo di espandere l’agricoltura biologica, dall’altro, sono obiettivi politici che si escludono a vicenda.”

“Concludiamo che il modo migliore è mantenere l’attuale sistema giuridico per tutte le generazioni di OGM e mantenere i nuovi OGM regolamentati in base alle vigenti norme comunitarie, compresi tutti i requisiti di etichettatura e tracciabilità. Ciò ridurrà al minimo i potenziali impatti negativi sulla natura, la salute umana e animale e sosterrà il principio di precauzione e il diritto dei consumatori e degli agricoltori all’informazione quali principali conquiste politiche e sociali dell’UE.”