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Si attivino quanto prima le procedure per l’avvio delle bonifiche: a rischio la Salute dei bambini.

 

Il SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Sassari-Porto Torres è uno tra i territori italiani più inquinati per la presenza di sostanze tossico-nocive con elevate concentrazioni di soglia di rischio da impianti chimici, petrolchimico, raffineria, centrale termoelettrica, area portuale e discariche.

Dallo studio epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità (SENTIERI), pubblicato solo qualche settimana fa, emerge chiaramente il vero stato di salute della popolazione residente a Porto-Torres Sassari ed è possibile attribuire un ruolo eziologico all’esposizione ambientale associata alle emissioni di impianti specifici (raffinerie, poli petrolchimici e industrie metallurgiche). Tale attribuzione è rafforzata dalla presenza di eccessi di rischio in entrambi i generi e in diverse classi di età, fattori che consentono di escludere ragionevolmente un ruolo centrale delle esposizioni professionali.

Nelle aree di Sassari-Porto Torres la mortalità e l’incidenza di patologie tumorali, cardio-e cerebro-vascolari, degenerative e malformative è superiore alla media regionale.

Si può leggere agevolmente tra le righe dello studio che in Sardegna , in questo momento ci sono 405.000 abitanti nei due SIN (146.173 nel SIN di Porto Torres Sassari) che sono a rischio da decenni;  molte di queste persone sono già morte, altre si ammaleranno e moriranno perché il posto in cui vivono continua ad essere inquinato nonostante la consapevolezza delle conseguenze sanitarie tanto che si è instaurato un modello di sanità pubblica distorto che può essere definite come “il modello dei cittadini cavie” su cui si osservano gli effetti sulla salute di una popolazione lasciata vivere per decenni in condizioni di inquinamento ambientale noto per la sua dannosità. E l’unica cosa che si fa periodicamente è ritornare in quei luoghi a contare il numero dei malati e dei morti e vedere come si è modificato nel tempo. L’interesse dei politici per questi risultati è praticamente inesistente, non solo, ma la politica , anziché ricorrere a scelte sostenibili e negli stessi SIN Sardi continua a compiere scelte di politica industriale ed energetica ( su tutte centrali a carbone, metano) che non limitano certamente il livello di rischio sanitario dei Sardi escludendo pertanto la possibilità di prevenzione primaria.

ISDE Sardegna, alla luce di tutto ciò, chiede alla Regione Sardegna l’attuazione immediata degli interventi di bonifica previsti da tempo, ma ancora inattuati e risposte sulla delibera datata 29 dicembre 2014 avente come oggetto lo stanziamento di ingenti fondi per le bonifiche;            l’attivazione dei protocolli di sorveglianza sanitaria in favore dei cittadini sardi, esposti a sostanze tossiche, a metalli pesanti e amianto nei due SIN Sassari-Portotorres e Sulcis Iglesiente –Guspinese e negli altri siti a forte impatto ambientale regionali.

ISDE chiede altresì l’istituzione di un Comitato di Garanzia, costituito da personalità di alto profilo scientifico e competenza per affrontare con strumenti adeguati quella che si configura come una vera e propria emergenza sanitaria e ambientale.

ISDE si batterà̀ insieme a tutte le realtà ambientaliste affinché questo problema di assoluta rilevanza sia risolto attraverso la previsione, nel prossimo Piano Nazionale della Prevenzione, di un appropriato programma di interventi preventivi.

Nello specifico le richieste di ISDE sono:

  • L’assunzione politico-normativa del territorio come bene comune, indisponibile per attività̀ prive di utilità̀ sociale o che comportino danni permanenti alle matrici ambientali (aria, acqua/ falde, suolo e produzioni agricolo alimentari) e rischi documentati per la salute dei cittadini;
  • La costruzione di una caratterizzazione non viziata da conflitti di interesse sulle condizioni delle matrici aria, acqua, suolo e alimenti, che documenti limiti e potenzialità̀ delle matrici di ciascun territorio e individui gli specifici fattori di pressione che ne modificano la qualità̀;
  • L’abbattimento delle emissioni prodotte dai fattori di pressione applicando soluzioni proprie dell’economia circolare, usando finanziamenti già̀ disponibili a livello europeo e nazionale;
  • L’attivazione del controllo popolare sulle istituzioni e sui produttori di rischio, tramite audit periodici annuali che a partire dai limiti e dalle potenzialità̀ del territorio, verifichino il rispetto e l’avanzamento del piano di prevenzione primaria nei SIN

 

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Clicca QUA per leggere la lettera inviata al Sindaco di Porto Torres

Clicca QUA per scaricare il rapporto SENTIERI, contenente un capitolo sul SIN di Sassari-Porto Torres