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La sezione Isde di Mantova ritiene necessario esprimere alcune considerazioni dopo la recente pubblicazione dello studio SENTIERI ( acronimo per: Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento).

La parte di studio che concerne il nostro territorio mostra il dato eclatante del 17% di aumento di incidenza di tumori maligni nella fascia di età 0-29 anni, un elemento sconvolgente, anche se riguarda un numero limitato di casi. Per la prima volta (e finalmente, aggiungiamo) questo dato viene correlato ad un’ipotesi epigenetica, vale a dire tutte le modifiche che incidono sull’espressione del DNA possono essere trasmesse da una generazione all’altra ed incidere sull’instabilità genetica portando ad esprimere geni o ” onco- geni” che influenzeranno la “tumore-genesi” e la salute futura.

E’ stato dimostrato che gli inquinanti producono modificazioni ereditabili dell’espressione genica ed il bioaccumulo delle molecole inquinanti, tra cui quelle trasportate dalle micropolveri, può variare tra un individuo all’altro secondo modalità ancora non del tutto chiarite.Un esempio per semplificare: il DNA danneggiato, sia direttamente nel suo codice o nelle strutture che lo decodificano, dei futuri genitori ( madre o padre) si può trasmettere come potenziale patologia ( neoplasie, patologie respiratorie, endocrine ed autoimmuni) nei figli e nei figli dei figli.

Queste recentissime ricerche epigenetiche permettono di spiegare l’insorgenza di tumori ( o altre malattie) in bambini o giovani che, visto la loro breve vita, non avrebbero avuto il tempo per subire un danno diretto da parte di un inquinante; alla luce anche dell’importantissimo studio pubblicato quest’anno su ” Nature genetics” del gruppo del prof. Pellicci  dell’Istituto Europeo Oncologico di Milano è chiaro che le cause dei tumori non sono imputabili al caso, bensì all’ambiente. Un altro recentissimo studio ( Chemosphere, Maggio 2019) dimostra che i bambini che vivono nelle vicinanze degli inceneritori di rifiuti urbani hanno un carico corporeo ( body- burden) di metalli pesanti, associato a danni epigenetici.

A questo punto ci chiediamo se i dati dello studio SENTIERI non contrastino con la conclusione sostanzialmente tranquillizzante della Valutazione di Impatto Sanitaria recentemente presentata dalla ATS Val Padana, che ha analizzato le ripercussioni sulla nostra salute dovute all’attività della nuova cartiera. In questa sede non entriamo nel merito delle dichiarazioni fornite dal gruppo Pro-Gest per giustificare le tonnellate di rifiuti accumulati o la produzione avviata senza autorizzazione. Tuttavia ci domandiamo se nell’intero territorio provinciale mantovano sussistano ancora fonti attive di inquinamento ( e quali) non attribuendo il numero di tumori solo a danni epigenetici pregressi e soprattutto se è il caso di aumentare ulteriormente il carico di futuri inquinanti, che potrebbero danneggiare un DNA già compromesso e, a questo punto, non possono sussistere compensazioni ambientali accettabili. Non ci riferiamo solo alle emissioni industriali, ma anche ai diserbanti ed ai pesticidi purtroppo presenti nei nostri organismi.

Siamo di fronte ad un problema sociale importante, che non riguarda soltanto noi, ma la salute delle future generazioni a cui stiamo lasciando un rischio di malattia più elevato e già alla nascita una prospettiva di salute compromessa, un futuro di impegno economico per la gestione di queste malattie che graverà sull’intera comunità, non sapendo se nei prossimi anni tutto questo sarà ancora sostenibile dal nostro Sistema Sanitario Nazionale. Crediamo che la salute debba essere sempre più pensata come una responsabilità per il presente ma anche intergenerazionale.