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La recente, e per molti aspetti prevedibile, pandemia da Covid 19, ha evidenziato ancora una volta e in maniera tragica e dolorosa, l’importanza di salvaguardare l’ambiente per tutelare la salute umana e quella di tutte le specie che abitano la Terra.

La diffusione del virus Covid-19 può essere interpretata infatti anche come una sorta di reazione una -tra le altre- allo stato di stress causato al pianeta da sfruttamento e devastazioni ambientali e quindi per prevenire anche nuovi eventi simili dobbiamo di sicuro agire contrastando la perdita di biodiversità, l’alterazione degli habitat, il continuo attentato all’integrità dei territori e i cambiamenti climatici, favorendo processi produttivi industriali ed agricoli basati sull’economia circolare, sostenibili e con il ricorso a fonti energetiche veramente rinnovabili.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS informa che ogni anno sono circa 12,6 milioni le morti attribuibili all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, alle esposizioni chimiche, ai cambiamenti climatici e alle radiazioni ultraviolette; ; sempre dai report dell’Organizzazione mondiale della Sanità (http://who.int/phe/publications/air-pollution-global-assessment/en/) risulta che il 92% della popolazione mondiale respira aria inquinata e pericolosa per la salute.

In Italia circa 90mila persone muoiono ogni anno per gli effetti dell’inquinamento dell’aria e ogni giorno mille persone ricevono una diagnosi di cancro e 500 persone ogni giorno muoiono a causa di questa patologia.

E’ sempre più evidente e documentato il legame tra inquinamento ambientale e malattie cardiovascolari, oncologiche, respiratorie, neurodegenerative e dismetaboliche, come l’incremento delle malattie dello spettro autistico. Preservare quindi la salubrità dell’ambiente è condizione necessaria per preservare la salute delle persone e moltissimo si può fare con un governo sano dei territori.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS, insieme all’intera comunità scientifica raccomandano infatti, e ormai da decenni, di porre come prioritaria in ogni scelta economica, sociale e politica, la tutela della salute che passa ovviamente attraverso scelte che preservino e restituiscano salubrità all’aria, all’acqua, ai suoli e al cibo.

Si tratta quindi, anche in ossequio a molti articoli della nostra Costituzione e in particolare all’articolo 32, di porre in atto politiche e interventi di prevenzione e tutela dell’ambiente, delle modalità di lavoro, rivedendo l’intero assetto del sistema economico di produzione, anche energetico e dei trasporti, non solo su base nazionale e internazionale ma anche a cominciare dai territori e dalle città con appunto un governo sano dei territori.

E’ necessario che ogni scelta in tali ambiti sia preceduta sempre dalla più rigorosa ed obiettiva informazione scientifica così da permettere e promuovere una vera ed attiva partecipazione dei cittadini secondo quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus e dall’ordinamento democratico.

In considerazione di quanto sopra affermato, l’Associazione medici per l’ambiente – ISDE individua alcuni principi fondamentali e settori prioritari per una sana politica di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della salute.

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