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La seconda produzione cinematografica dei Cittadini Reattivi sarà presentata al pubblico dal vivo a Torino il 5 ottobre 2021 e sarà disponibile online fino al 13 ottobre sulla piattaforma streaming OpenDDB

Dal 1 al 6 ottobre 2021 si terrà a Torino, in presenza e online, la 24esima edizione di Cinemambiente, la più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema ambientale, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e diretta da Gaetano Capizzi.

Tra le oltre 80 pellicole provenienti da tutto il mondo, nella sezione “Made in Italy”, un’ampia vetrina riservata alla più recente produzione nazionale di cinema ambientale, un viaggio, geografico e umano, tra le emergenze del nostro Paese e le sue bellezze, debutterà il 5 ottobre alle ore 17, al Cinema Massimo, Io non faccio finta di niente, il secondo doc-inchiesta con la regia della giornalista investigativa Rosy Battaglia, prodotto dal basso dai Cittadini Reattivi.

Mentre si parla del costo della transizione ecologica, si dimentica il costo umano e ambientale dell’era fossile, che ha lasciato in eredità alla generazione Fridays for Future solo veleni e inquinamento. Tema su cui l’autrice riprova a portare l’attenzione a partire dalle vicende che hanno colpito Brescia, una delle città più ricche ma più inquinate d’Italia e d’Europa, seguendo la lotta dei cittadini e delle mamme, come Stefania Baiguera, per le bonifiche e parchi liberi dai veleni per i propri figli.

Un tema che riguarda almeno 5 milioni di cittadini italiani. Quelli che vivono nelle ormai 60 aree più contaminate del Paese, i cosiddetti siti di interesse nazionale e regionale per le bonifiche, SIN e SIR. Secondo il V rapporto Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità, sono le aree del Paese dove si muore e ci si ammala di più, fin dalla più tenera età.

Da Brescia a Taranto, da Casale Monferrato alla Valle del Sacco, da Crotone al litorale Domizio Flegreo, l’Italia resta un Paese da bonificare. Dati drammatici che nel dramma della pandemia da coronavirus non sono assolutamente scomparsi. Ma semmai hanno reso molte comunità, come la stessa Brescia, ancora più fragili. Da lì parte il film-inchiesta di Rosy Battaglia, in cui racconta la lotta, dal 2013 al 2019, di chi in Italia, come il movimento bresciano Basta Veleni, “non ha fatto finta di niente”, in nome di un presente migliore per l’intera comunità e di un futuro per le nuove generazioni.

Brescia, in Lombardia, città ricca ma contaminata, sede del SIN Caffaro, tutt’ora fonte inquinante come attestano i sequestri della magistratura, ultimo dei quali ad agosto 2021, che l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha definito “una ferita al cuore del Paese”, è stata al centro della pandemia da Covid-19.

Proprio a causa dell’emergenza nazionale il documentario è rimasto praticamente inedito. “Anche per questi motivi, per le difficoltà che tutti abbiamo affrontato in questi mesi, sono felice della selezione al più prestigioso festival del cinema ambientale italiano. Il doc-inchiesta era stato pensato per essere presentato nelle comunità, tra le associazioni, nelle scuole, nelle università. Grazie a Cinemambiente, la proiezione sia al cinema che in streaming ne permette una diffusione più ampia, al grande pubblico, e questo mi emoziona profondamente”, dichiara Rosy Battaglia, regista e autrice del film.

La seconda “storia resiliente” prodotta dall’associazione di promozione sociale Cittadini Reattivi è stata realizzata grazie a quasi 200 produttori dal basso, cittadini e associazioni da tutta Italia con il crowdfunding promosso da Banca Etica su Produzioni dal Basso. Con il contributo straordinario dell’Associazione Familiari e Vittime dell’amianto (AFEVA ONLUS) di Casale Monferrato, con il Patrocinio e il contributo straordinario della città di Casale Monferrato, oltre che dal coordinamento Basta Veleni di Brescia.

L’ingresso e l’accesso a tutti gli eventi del Festival saranno gratuiti. Le proiezioni al Cinema Massimo e online su OpenDDB è a prenotazione obbligatoria, che si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it.