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di Bartolomeo Terzano (Pres. ISDE Molise), Paolo Lauriola (Rimsa ISDE/FNOMCeO)

Sin dall’inizio della pandemia COVID-19 è apparso chiaro che le cure primarie (anche definite come “medicina sul territorio o di continuità”) avrebbero potuto svolgere un ruolo fondamentale nell’assistenza clinica dei pazienti, ma anche nella promozione di una migliore consapevolezza del rischio e di una condivisione degli interventi preventivi da parte della comunità. Soprattutto se integrate con l’assistenza ospedaliera e i dipartimenti di prevenzione

Partendo da questa consapevolezza è diventato sempre più chiaro che occorre mettere al primo posto dell’agenda delle politiche sanitarie, anche e soprattutto a livello locale, la costruzione di un senso di comunità, la coesione sociale e la resilienza nell’affrontare la crisi COVID-19, ma anche e soprattutto le problematiche che ci attendono nel prossimo futuro, come ad esempio la crisi climatica che sarà sempre più caratterizzata da eventi estremi (inondazioni, ondate di calore, incendi).

In questi ultimi tre quattro anni è emersa con grande forza la necessità di un considerevole investimento nei Servizi sanitari e di un approccio che valorizzi tutte le competenze in campo, puntando con chiarezza ad una stretta collaborazione tra assistenza ospedaliera, cure primarie e presidi di prevenzione.

In altre parole occorre cambiare paradigma, ponendo al centro la persona, non la malattia, e su questo declinare la cultura, la forma organizzativa le scelte e gli investimenti in modo coerente.[i]

I Medici Sentinella per l’Ambiente

Il termine molto evocativo di “medico sentinella” o meglio di “rete di medici sentinella” (MS) non è affatto recente. A partire dal 1955, a seguito del Weekly Return Service a Birmigham, nel Regno Unito, a cura del Royal College of General Practitioners, si sono succedute in tutto il mondo un elevato numero di esperienze. [ii]

Su questo tema è in atto un importante sforzo promosso dall’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia e la FNOMCeO per la realizzazione di una Rete Italiana Medici Sentinella per l’Ambiente (RIMSA) che si basa su due elementi principali: [iii]

  1. il ricco patrimonio scientifico e informativo in possesso dei MF e le grandi potenzialità epidemiologiche dei dati in loro possesso mediante le Cartelle Cliniche Elettroniche – Electronic Medical Records (EMRs);
  2. l’importanza del loro ruolo informativo, educativo ed anche etico nei confronti dei pazienti-cittadini e delle istituzioni.[iv]

Al riguardo si ricorda che in questo contesto occorre sottolineare che le Cure Primarie rappresentano molto spesso l’unica occasione di “contatto” del cittadino con il Servizio sanitario (anche oltre l’80%).[v],[vi],  

Come spiegazione di questo dato occorre ricordare che vi sono cause di alterate condizioni di salute che non sempre conducono ad accessi in pronto soccorso, al ricovero o al decesso, ma la cui identificazione ritardata, o peggio mancata, può avere ripercussioni per la salute individuale e collettiva e del servizio sanitario.[vii]

Lungo questa linea, il progetto RIMSA prevede che le cartelle cliniche elettroniche dei MF diventino parte integrante del sistema di sorveglianza epidemiologica. Questa nuova competenza aumenterà ulteriormente la credibilità e l’autorevolezza dei MF presso i pazienti e le istituzioni. 

In questa prospettiva occorrerà creare un raccordo tra il lavoro dei Medici Sentinella per l’Ambiente con i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, le ARPA-APPA, gli Enti locali e le strutture regionali di riferimento. 

Tale esigenza è stata chiaramente ripresa dal DM 77/2022 sulle cure primarie dove si sottolinea la necessità di uno stretto collegamento tra i Medici di Famiglia le Case di Comunità e dipartimenti di prevenzione. 

In particolare si ritiene che la digitalizzazione possa consentire una reale ed efficace integrazione tra PHC e Prevenzione anche e soprattutto ambientale.

Il progetto Medici sentinella nella Regione Molise

Sulla base di tali premesse e considerando l’importanza vitale per una piccola regione come il Molise (non raggiunge i 300.000 abitanti) di sviluppare una medicina territoriale e di promuovere nella Case di Comunità sia una medicina di iniziativa che avvicini il MF al paziente. Sarà così possibile svolgere, attraverso un processo di advocacy, attività di prevenzione primaria. E’ stato così proposto e finanziato un progetto all’interno del Piano di Prevenzione regionale per la costituzione di una Rete di Medici Sentinella per l’Ambiente. La rete avrà il compito di coinvolgere in prima battuta 30 MMG, 3 PLS e 10 Medici Veterinari distribuiti su tutto il territorio regionale. 

Il programma prevede un’operatività di 3 anni ne corso dei quali si attueranno momenti formativi e di confronto tra professionisti.  Successivamente nell’ambito della propria attività lavorativa registreranno dati che riguardano le patologie ambiente correlate sia per eventi acuti sia fornendo documentazione sulle malattie cronico degenerative. 

Il primo banco di prova e di verifica sulla consistenza della rete sarà promosso un periodo di osservazione sull’antimicrobico resistenza (AMR).

Il progetto prevede la collaborazione l’IZS di Teramo, del Dipartimento di Prevenzione dell’ASREM, di ARPAM, e l’egida degli Ordini dei Medici e dei Veterinari delle province molisane.


Nel sito isde.it una sezione specifica è dedicata alla “Rete Italiana Medici Sentinella per l’Ambiente” (RIMSA) con informazioni approfondite sulle attività svolte in questo ambito.


Bibliografia

[i] Hanson K..  Introducing the Lancet Global Health Commission on financing primary health care: putting people at the centre. www.thelancet.com/lancetgh Vol 10 January 2022; https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(21)00510-6/fulltext

[ii] Lauriola P, Pegoraro S, Serafini A, et al. (2018) The Role of General Practices for Monitoring and Protecting the En¬vironment and Health. Results and Proposals of the Italian Project Aimed at Creating an “Italian Network of Sentinel Physicians for the Environment” (Rimsa) within an International Perspective. J Family Med Community Health 5(5): 1160

[iii] Lauriola P,  Serafini A, Santamaria MG, et al .Sentinel practitioners for the environment and their role in connecting up global concerns due to climate change with local actions: thoughts and proposals,  Epidemiologia e Prevenzione, 2019; 43 (2-3):129-130. doi: 10.19191/EP19.2-3.P129.05

[iv]A Kumar,  Doctors as active advocates for clean air, 1st WHO air pollution conference, 30 October 1 November 2018, Geneva

[v] Hummers-Pradier E, Beyer M, Chevallier P et al  The Research Agenda for General Practice/Family Medicine and Primary Health Care in Europe. Part 1. Background and methodology1 European Journal of General Practice, 2009; 15: 243–250

[vi] Green LA, Fryer GE Jr, Yawn BP, et al The Ecology of Medical Care Revisited October 18, 2001 N Engl J Med 2001; 345:1211-1212 DOI: 10.1056/NEJM200110183451614.

[vii] A Kumar,  Doctors as active advocates for clean air, 1st WHO air pollution conference, 30 October 1 November 2018, Geneva

foto in copertina: SNPA di Elisa Bianchi