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“Il MONDO IN GABBIA” rappresenta “il grande stravolgimento dell’ambiente”, chimico, fisico, culturale, sociale, economico, politico, psicologico ed emotivo, voluto e realizzato da un potere economico-finanziario planetario, senza anima e privo del senso della giustizia, che negando all’uomo la sua libertà lo ha messo in “gabbia”, negandogli il diritto di soddisfare i bisogni fondamentali e inalienabili.

Questa condizione genera in ogni individuo, non solo nell’uomo, ma in tutti gli esseri viventi, un danno reale a livello epigenetico di proporzioni immani, con il solo scopo di soddisfare gli interessi di pochi a svantaggio della comunità del mondo intero.

 

“IL MONDO IN GABBIA” dunque come forma di arte sociale: un’opera di protesta, un rifiuto, un grido di allarme, un urlo di dolore che vuole scuotere le coscienze sopite dalla rassegnazione alle ingiustizie, spingendole a scardinare le “gabbie” della sofferenza in difesa della libertà dei popoli.