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Sono stati appena consegnati al popolo di Acerra, solo dopo imponenti manifestazioni di piazza, dati epidemiologici aggiornati al 2018 da parte del locale Registro Tumori ASL Napoli 2 nord.

I dati sono semplicemente tragici. In estrema sintesi, la Provincia di Napoli, ormai da molti decenni, risulta la Provincia i cui cittadini (i più giovani di Italia) registrano la più bassa aspettativa di vita alla nascita (ISTAT) ma anche, e direi soprattutto, la maggiore “mortalità evitabile” (non evitata) di Italia! (report Crea Sanità 2022)

Nell’ambito della Provincia di Napoli, la ASL 2 nord da tempo certifica dati pessimi insieme alla ASL Napoli 1 centro (ferma però ancora al 2013) e alla Asl Na 3 sud (nolano) . In totale quindi, circa 3 milioni di cittadini campani su 6 totali sono alla base dei pessimi dati sanitari da decenni denunciati da ISTAT. Questo appare in perfetta linea con quanto da molti anni certificato anche dal Progetto Sentieri di ISS ( che segue  “solo” 1.8 milioni di  cittadini campani su un totale di 6.2 cittadini italiani massacrati da inquinamento ambientale)  giunto ormai alla sesta edizione, sempre completamente inascoltato.

Nell’ambito della Asl 2 nord, come certificato nel dettaglio suddiviso per distretti aggiornato al 2018 dagli ottimi colleghi del Registro Tumori , il distretto 46 (Acerra!) registra i dati  peggiori di tutti gli altri distretti!

Cosa c’è di nuovo? Nulla. I dati confermano il danno sanitario già certificato nel lontano 2006 per l’unico Comune della Regione Campania declarato colpito da disastro ambientale (Governo Prodi 2006): Acerra.

Nel settembre del 2023 Asl 2 nord certifica un eccesso di incidenza e mortalità per cancro (al 2018) per i seguenti tumori: polmone, mammella, vescica, colon retto, fegato e vie biliari , linfomi, tiroide, stomaco e pancreas

Già nel 2006 il cosiddetto “studio Bertolaso” di ISS da cui è partita l’attenzione sul disastro ambientale campano derivante dallo scorretto smaltimento dei rifiuti specie industriali prodotti in regime di evasione fiscale denunciava un eccesso (di rischio) per i seguenti tumori: tumore del polmone, fegato e vie biliari, stomaco, rene e vescica (Annali  ISS 2008) .

Sin da allora appariva un “paradosso epidemiologico”: si registra un eccesso Di  cancro non già nei comuni maggiormente “antropizzati” e/o “deprivati economicamente” ma nei Comuni a maggiore disponibilità di aree verdi demaniali o ASI (Area Sviluppo Industriale = Acerra è il Comune della Provincia di Napoli con la più grande ASI comunale !)

L’incidenza e la mortalità per cancro nei distretti esaminati risulta quindi parallela non già alla semplice concentrazione demografica e/o deprivazione dei singoli comuni nei distretti ma alla vastità e disponibilità di aree demaniali (sversamento di rifiuti tossici) e industriali ASI (sversamento in loco di rifiuti industriali prodotti in regime di evasione fiscale )

Lo “Studio Bertolaso” del 2006 aveva il preciso scopo di dimostrare un danno alla salute pubblica da scorretto smaltimento dei rifiuti ma intendeva assicurare che con l’apertura del maxi inceneritore (oggi l’inceneritore più grande di Italia che si vuole ulteriormente ampliare) il danno alla salute sarebbe scomparso o quanto meno migliorato.

Successivamente , e sempre in linea con i dati presentati da Asl 2 nord, ISS su mandato della Procura di Napoli nord confermava nel 2021 sia la tendenza che la distribuzione comunale dimostrando la correlazione con lo smaltimento illecito dei rifiuti.

Poiché il Comune di Acerra è attribuito alla Procura di Nola e non Napoli nord, il Comune a maggior rischio di cancro da smaltimento illecito dei rifiuti nel territorio sotto giurisdizione della Procura di Napoli nord risulta quindi il Comune di Giugliano. Oggi , ASL 2 Nord oggi certifica invece che il distretto-Comune di Acerra (Procura di Nola) registra per  incidenza e mortalità dati sul cancro peggiori di Giugliano.

I dati ASL 2 nord del settembre 2023 certificano quindi che la presenza del maxi inceneritore non solo non ha migliorato i pessimi dati sanitari del 2006 ma, in quanto impianto insalubre di classe I, li ha ulteriormente peggiorati.

Nulla è stato bonificato ad Acerra ancora del disastro ambientale certificato dal Governo Prodi nel 2006.

Siamo in presenza di dati sanitari gravissimi risalenti al disastro ambientale certificato nel 2006 e aggravato, non certo migliorato, dalle attività del maxi inceneritore inaugurato nel 2009. I dati del 2023 certificano una situazione territoriale di estrema criticità ambientale su cui si deve intervenire a bonifica e non certo ad ulteriore danno con ulteriori impianti .

Possiamo tranquillamente affermare che di mal d’aria si muore. Secondo l’Agenzia Europea per L’ambiente nel solo 2018 in Campania ci sono stati 4446 morti premature legate ad inquinamento da PM2,5, di cui una delle fonti principali è certamente il più grande inceneritore di Italia, anche senza ulteriori ampliamenti.

4446 morti premature nel solo 2018 certificano su base regionale quindi non meno di 12 cittadini campani che muoiono ogni giorno in modo prematuro ed evitabile ma non evitato . Il Comune- Distretto dove la Asl 2 nord lo certifica in eccesso nel proprio territorio resta il Comune di Acerra.