Continua il procedimento (il cosiddetto trilogo) di approvazione della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria. Il Parlamento europeo (PE) ha approvato una versione della Direttiva che in larga misura recepisce la versione migliorativa varata dalla ENVI (Commissione Ambiente del PE) rispetto alla versione iniziale proposta dalla Commissione. In particolare il testo della ENVI individua un target finale di valori limite per i principali inquinanti che si allinea a quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per salvaguardare la salute.
Il testo con gli emendamenti approvati (che nella sua versione coordinata sarà disponibile fra qualche giorno), indica come scadenza al 2030 i valori indicati dalla Commissione Europea e quindi al 2035 quelli più cautelativi dell’OMS, fatti propri dalla commissione ambiente del PE.
Va detto peraltro che le situazioni particolarmente problematiche (ai sensi dell’art.18) – come la Pianura Padana – potranno richiedere uno slittamento ulteriore di cinque anni per il raggiungimento dei valori limite per il particolato (PM10 e PM2,5) e per il biossido di azoto (NO2).
Il processo legislativo continuerà con il pronunciamento del Consiglio Europeo, nel quale si espimeranno i Governi dei 27 Paesi della UE. l’Italia e diversi paesi dell’Europa orientale, proprio le realtà dove l’inquinamento atmosferico registra valori maggiori, si batteranno per “annacquare” la Direttiva, per cui l’impegno delle associazioni a tutela dell’ambiente e della salute deve continuare e rafforzarsi.
Positivi i commenti delle associazioni che si sono impegnate per sostenere le soluzioni maggiormente rivolte a tutelare la salute dei cittadini europei (fra cui ISDE Italia).
Anne Stauffer, Vice Direttore della Health and Environment Alliance (HEAL) ha commentato: “accogliamo con favore l’esito della votazione odierna in plenaria del Parlamento europeo sull’aria pulita come un passo fondamentale verso una maggiore protezione dalla minaccia ambientale per la salute delle persone. I deputati hanno riconosciuto l’urgenza di agire e hanno dato alla proposta della Commissione europea un impulso alla salute tanto necessario, anche se il livello di ambizione è stato leggermente annacquato rispetto al voto della commissione ENVI. Ora chiediamo agli Stati membri di mostrare la stessa leadership per la protezione della salute e concludere rapidamente i negoziati di revisione AAQD. Ogni singola persona in Europa beneficerà di un’aria più pulita.”
“L’Italia conta un quinto della mortalità prematura in Europa derivante dall’inquinamento atmosferico ed è, quindi, un vero peccato che i parlamentari europei non abbiano seguito l’opzione definita dalla Commissione ENVI che fissava il termine per il rispetto dei limiti OMS al 2030” afferma Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, associazione che sin dalle prime battute segue l’evoluzione della negoziazione. “La delibera è, comunque, un passo avanti importante che ci auguriamo convinca le nostre amministrazioni e i governi europei che i cittadini chiedono loro vera protezione dall’inquinamento dell’aria. Una protezione che va messa in atto sin d’ora con decisione e serietà”.
“Un successo della ricerca epidemiologica ambientale costante e continua, nella sintesi delle evidenze attraverso le revisioni sistematiche, nelle raccomandazioni come le WHO Air Quality Guidelines, e nelle attività di advocacy che si sono susseguite” fa notare Francesco Forastiere, epidemiologo, professore all’Imperial College e fra i contributori delle nuove Linee Guida dell’OMS, “Quelli che erano semplici risultati della ricerca si sono trasformati in un provvedimento di legge che protegge la salute di tutta la popolazione europea.”