La riforma della legge 157/92 sulla caccia, tramite un Disegno di Legge (ddl) che il ministro Lollobrigida si appresta a proporre, ci riporta indietro di decenni. Togliendo limiti e controlli, attualmente previsti, porta inevitabilmente ad un peggioramento rispetto a quanto stabilito prima ancora che entrasse in vigore l’attuale legge.
In altri termini trasformerebbe, come per incanto, il bracconaggio in caccia legalizzata! In pratica si potrà sparare ovunque, anche in aree protette, in spiagge, nelle foreste, a qualsiasi ora, anche di notte, le specie cacciabili passano da 7 a 47, si potrà sparare anche in periodi di nidificazione, saranno riaperti impianti di cattura per richiami vivi, nelle aree private nessuna regola e i controlli, con questi presupposti, saranno quasi impossibili.
La motivazione di questo abominio? La tutela della Biodiversità, nobile compito e impegno designato ai cacciatori, meglio definirli, se passa questa legge, bracconieri! Ultima chicca? Chi osa protestare diventa il vero criminale e, in quanto tale, passibile di sanzione di ben 900 euro! Sembra invece che non sia prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio per bracconaggio e per traffico illegale di animali selvatici.
La tutela della Biodiversità, così come prevista anche dall’art.9 della nostra Costituzione è alla base della salvaguardia degli Ecosistemi, indispensabile per un Ambiente idoneo alla Vita. In un’ottica di Salute intesa come One Health, una legge che va a metterla in pericolo se non a devastarla, è inaccettabile!
Una legge così concepita irrispettosa della Salute, che stermina specie animali già altamente in difficoltà per Cambiamenti Climatici e devastazione ambientale, mette in serio pericolo anche l’incolumità dei cittadini; infatti la prospettiva descritta dalla nuova legge che prevede la possibilità di cacciare animali tutto l’anno e in ogni luogo e l’inevitabile previsione di nuovi e aumentati incidenti di caccia, solleva interrogativi profondi sulla nostra coscienza collettiva e sul rispetto della vita umana e animale.
Viviamo in un’epoca in cui la sostenibilità e la tutela della Biodiversità dovrebbero essere al centro delle nostre politiche, eppure questa nuova norma sembra andare in direzione opposta.
Non sono i cacciatori i guardiani dell’Ambiente e i tutori della Biodiversità, come sembra trasparire nel disegno di legge, ma le persone che hanno davvero a cuore il nostro futuro in questo fragile Mondo e soprattutto i tecnici e gli scienziati che studiano l’Ambiente e la Natura e che a gran voce chiedono la necessità di aumentare le tutele e le aree protette.
La caccia di per sé trasforma l’uomo in un essere che si abitua alla violenza, all’agguato, innesca in quest’ultimo la propensione all’uso delle armi e alla guerra “accettabile” e perseguibile come convenzione sociale. Le modifiche previste in questo disegno di legge, senza regole, inaspriranno inevitabilmente comportamenti negativi.
Per questi motivi, chiediamo con forza di “bloccare” l’entrata in vigore di questa norma sulla caccia selvaggia, che potrebbe avere conseguenze devastanti per la nostra fauna, per l’ecosistema e per le nuove generazioni.
Condividiamo la mobilitazione promossa da WWF Italiaattraverso la petizione “Stop Caccia Selvaggia”, alla quale si può aderire firmando a questo link e che chiede al Governo Meloni di fermare un disegno di legge inaccettabile, che stravolge i principi della legge 157/92 e calpesta l’articolo 9 della Costituzione italiana, che tutela gli animali e la biodiversità.