Il 23 maggio il Presidente ISDE Italia, Roberto Romizi, ha scritto ai Sindaci di 18 comuni italiani nei quali, dopo solo quattro mesi, erano già stati violati i limiti annuali introdotti dalla Direttiva Europea 2881/2024 per il numero massimo (18) di superamenti delle medie giornaliere per PM10, PM2,5 e NO2. Questi limiti entreranno in vigore nel 2030, ma i cittadini di oggi devono avere lo stesso diritto dei cittadini del 2030 a respirare un’aria che non li faccia ammalare.
L’Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, Elena Grandi, è la prima che ha risposto a ISDE Italia. Di seguito ne riproponiamo il testo.
Egregio Presidente Romizi,
Il Comune di Milano, ben consapevole della situazione e degli effetti sulla salute, è impegnato da molti anni a contrastare l’inquinamento atmosferico affrontando la problematica nel modo più ampio possibile.
Nel tempo, attraverso strumenti diversi, Milano ha sviluppato politiche spesso innovative e complesse, talvolta impopolari, ma che sono state attuate con senso di responsabilità, consapevoli di quanto sia necessario che ogni ente faccia la propria parte.
Attraverso strumenti come Area B e Area C si è intervenuti sull’inquinamento da traffico, ed ora l’aria di Milano è spesso migliore di quella dell’hinterland. Il Comune dedica poi grandi sforzi e investimenti sul tema del trasporto pubblico, di cui ne è un esempio la recente aperture della linea 4 della metropolitana. È stato promosso un Regolamento dedicato per la qualità dell’aria e creato un Piano Aria e Clima, che con le sue 49 azioni, prova ad affrontare con ambizione anche il tema dell’inquinamento.
I risultati sono incoraggianti, i valori di polveri sottili e, soprattutto, di biossidi di azoto risultano tendenzialmente in calo anno dopo anno. Naturalmente, vorremmo tutti che questo cambiamento fosse più veloce. Continueremo su questa strada, convinti sia l’unica possibile per affrontare la situazione e con la speranza che anche gli altri livelli di governo facciano, più di quanto fatto finora, la loro parte.
I dati che avevamo segnalato come ISDE per Milano sono i seguenti:



Milano, insieme a Torino e Vicenza, ha già superato i limiti previsti dalla nuova Direttiva Europea per tutti e tre gli inquinanti monitorati: PM10, PM2,5 e NO2.
A fine maggio i giorni di superamento dei limiti giornalieri registrati sono: 43 per il PM10, 54 per il PM2,5 e 23 per il biossido di azoto (NO2), quando la Direttiva indica come numero massimo quello di 18 giorni di superamento in un anno. Quindi la situazione del capoluogo lombardo è fra le più critiche.
Apprezziamo la risposta del Comune di Milano alla nostra segnalazione. Si rileva un’attenzione diversa rispetto ad altri livello di governo, come la Regione Lombardia che si è vantata di aver fatto azione di lobby durante la fase di approvazione della Direttiva europea per introdurre la possibilità di rinviare di dieci anni i nuovi limiti, o il Ministro dei Trasporti che non perde occasione per tuonare contro le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti come Area B e C.
Auspichiamo che la nostra azione di sensibilizzazione, come quella delle altre associazioni che operano a tutela dell’ambiente e della salute, siano di stimolo per gli amministratori locali di Milano per rafforzare ed estendere tutte le iniziative a favore della mobilità sostenibile (sviluppo delle infrastrutture di trasporto pubblico, della mobilità ciclabile e pedonale, della mobilità condivisa), di limitazione della mobilità privata più inquinante, di estensione delle zone 30 e delle strade scolastiche, nonché azioni rivolte a ridurre le fonti di emissioni di polveri sottili come i riscaldamenti domestici che utilizzano i combustibili fossili e ad estendere le aree verdi nell’ambiente cittadino.
Ricordiamo inoltre come alla recente settantottesima Assemblea mondiale della sanità (OMS), gli Stati membri hanno approvato una tabella di marcia aggiornata per rafforzare la risposta sanitaria globale all’inquinamento atmosferico, riaffermando il loro impegno ad affrontare il principale rischio per la salute ambientale del mondo. La nuova strategia introduce l’obiettivo di una riduzione del 50% della mortalità da fonti antropogeniche di inquinamento atmosferico entro il 2040. La tabella di marcia fornisce una guida pratica alle autorità sanitarie per sostenere le politiche di aria pulita, rafforzare la capacità istituzionale e proteggere le popolazioni vulnerabili. Questa decisione segna un passo significativo verso l’aria più pulita, le comunità più sane e l’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.