«Come sezione provinciale Isde (Medici per l’ambiente) di Massa-Carrara, seguiamo con molto interesse le iniziative riguardo la zona Sin che insiste nei comuni di Massa e Carrara. Abbiamo quindi salutato con soddisfazione la presentazione della delibera 1018/24 pur ritenendola come una “edizione ridotta” piuttosto deficitaria della delibera Rt 1520/19 che non ci sembra abbia mai avuto applicazione. Dalla lettura della delibera 1018 si apprendono azioni da svolgere da parte di molti enti, con cronoprogrammi da rispettare. Da settembre 2024 non ci sono state comunicazioni da parte della Asl Toscana nord ovest».
La missiva evidenzia significative carenze e mancanza di comunicazione con i cittadini e il territorio. In particolare, solleva dubbi sulla ripartizione dei fondi Asl Tno destinati ai medici di base per screening sulla popolazione, interrogandosi sulle modalità operative, il sostegno fornito ai medici e il futuro dei pazienti identificati. L’associazione sottolinea la mancata bonifica dell’area Sin e chiede chiarimenti sul programma e sul percorso di cura a lungo termine per la popolazione esposta a contaminanti ambientali.
“Il 16/03/2025 abbiamo appreso dalla stampa dell’approvazione da parte del direttore generale Asl Tno della deliberazione 270 del 12/03/2025 che stabilisce una ripartizione dei fondi della delibera 1018/24, destinando 400.000 euro ai Mmg delle Aft di Massa-Carrara perché effettuino uno “screening” sulla popolazione dei due comuni.
Il compito dei Mmg è quello di eseguire il progetto (A. percorso di sensibilizzazione dei pazienti alla partecipazione agli screening Lea, allo screening per la ricerca del k precoce del polmone e per la diagnosi anticipata di Parkinson; b. predisposizione e implementazione di Pdta finalizzati alla presa in carico attiva di pazienti a rischio per le patologie croniche tipiche). I loro risultati devono valutare la popolazione a rischio in carico ai medici di medicina generale mediante protocolli informatizzati (media stato di espletamento ≥ 50%)».
«Ci permettiamo di esprimere alcune perplessità su molti aspetti che riguardano la realizzazione di questa delibera:
– prima di tutto la comunicazione e la partecipazione dei cittadini, completamente assente e che auspichiamo sia inserita tra le attività del progetto.
– Il coinvolgimento del territorio con le molte associazioni che seguono le vicende del Sin e i suoi risvolti sulla salute pubblica.
– Come già espresso pubblicamente, non è comprensibile quanto riportato nell’allegato a della delibera 1018 riguardo all’utilizzo di medici liberi professionisti.
– Sono note le difficoltà dei Mmg nel loro lavoro routinario e vorremmo spiegazioni sul programma “informatico” che dovrebbero utilizzare, su quali mezzi diagnostici potranno disporre e su quali percorsi potranno contare per gli approfondimenti diagnostici dei loro pazienti. Dall’articolo sulla stampa si apprende che avranno un compito assai impegnativo, come riferito dal referente del progetto per la medicina generale. Come Isde ci auguriamo che i Mmg possano avere tutto il sostegno e collaborazione da parte della Asl.
– Questa delibera ha un programma di due anni. Quale sarà il destino dei pazienti individuati in questi screening alla scadenza di questo periodo? Le patologie “croniche” non possono avere un trattamento “a tempo”.
– L’articolo faceva riferimento anche a un trattamento Pdt, al quale avviare pazienti con patologie cutanee di vario tipo, di cui nella delibera non vediamo traccia e sul quale chiediamo informazioni, se cioè fa parte delle azioni di screening e prevenzione per le popolazioni Sin oppure, come in allegato a, sia parte di: “acquisto di prestazioni da privati per esecuzione prestazioni su Pdta dermatologico”.
– Come riportato nell’allegato della 1018, il Cnr dovrebbe svolgere: “studio di coorte residenziale retrospettivo – Sin Massa-Carrara – valutazione del rischio sanitario associato ad esposizione ad inquinamento atmosferico e delle acque”. A nostro parere sarebbe molto più utile un’indagine sulla popolazione generale come quella proposta per le scuole: “biomonitoraggio ambientale e umano attraverso sensori a basso costo e misurazioni biologiche”.
– Ci permettiamo inoltre di suggerire alcune misure concrete che potrebbero stimolare e facilitare la partecipazione della popolazione agli screening, come l’abolizione dei ticket per esami clinici e diagnostici nelle persone più giovani rispetto a quelle dei Lea, e l’informazione capillare con l’aiuto delle associazioni del territorio».
«In conclusione, la nostra associazione esprime profonda preoccupazione per la situazione sanitaria della popolazione dei comuni di Massa e Carrara, tuttora sottoposta ai veleni presenti in falda e anche nei terreni Sin come dimostrato da esami effettuati da Sogesid e Arpat in passato, e di cui si richiede la disponibilità pubblica. Situazione che in decenni non ha visto iniziare seri percorsi di bonifica delle aree Sin, della falda sottostante e di altre zone inquinate adiacenti, rendendo di fatto questo un “territorio ostile” come definito dal presidente dell’Ordine dei medici provinciale. Chiediamo – concludono i tre medici – quindi un chiarimento e assicurazioni su quello che sta succedendo, oltreché sui percorsi discussi in sede Asl Tno e sul futuro “post-delibera 1018” per i pazienti e per tutta la popolazione».
Alberto Rutili, Severino Filippi, Fabio Costantino Scirocco (presidente, vicepresidente e segretario di Isde Medici per l’ambiente di Massa-Carrara)