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Le tre associazioni sono state ascoltate dalla Commissione Ambiente del Comune di Vercelli

VERCELLI. Da alcune settimane la Commissione Ambiente del Comune sta discutendo la possibilità di reintrodurre il diserbo delle aree urbane mediante l’uso di sostanze chimiche, compreso il glifosato.
Le associazioni ISDE Vercelli, Legambiente e Pro Natura del Vercellese, da sempre contrarie a questa ipotesi, hanno chiesto un’audizione in Commissione, che si è tenuta giovedi 6 marzo.

ISDE: «E’ un erbicida dannoso per la salute e per l’ambiente»
La presidente della sezione ISDE-Medici per l’Ambiente di Vercelli, Elena Uga, ha espresso la «ferma opposizione della sua associazione alla possibile scelta del Comune di Vercelli di utilizzare il glifosato, erbicida ritenuto dannoso per la salute e per l’ambiente. Studi scientifici recenti – ha detto – confermano il legame tra l’esposizione al glifosato e l’insorgenza di gravi patologie, come il cancro (in particolare leucemie e linfomi fra gli operatori agricoli) e disturbi neurologici, spingendo la comunità scientifica e numerose organizzazioni a chiedere l’immediata cessazione del suo impiego. Il glifosato – ha aggiunto Uga – rappresenta quindi un pericolo inaccettabile per la salute pubblica e per la biodiversità del nostro territorio, le prove scientifiche disponibili dimostrano chiaramente che il glifosato è associato a rischi cancerogeni e ad effetti nocivi sugli ecosistemi. Non dobbiamo inoltre sottostimare le problematiche legate ai numerosi contaminanti ambientali già presenti nell’area geografica in cui viviamo».

Legambiente: «Ci sono le zone di rispetto»
Per Legambiente, il vicepresidente del Circolo del Vercellese Gian Piero Godio ha ricordato che i decreti del Ministero della Salute del 9 agosto 2016 e del 20 novembre 2021, nonché il Dlgs 14 agosto 2012, n. 150, prevedono che i prodotti contenenti glifosato non possono essere impiegati in ogni caso in aree quali parchi, giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie, ma anche nelle aree utilizzate dalla popolazione o dai “gruppi vulnerabili”, una categoria che ufficialmente comprende “le donne incinte e in allattamento, i nascituri, i neonati e i bambini, gli anziani, ecc.”, ed inoltre che il decreto del Ministero della Salute del 20 novembre 2021 prevede che “per il trattamento del giardino familiare” il glifosato non è consentito neppure a livello professionale, e questo dovrebbe far riflettere.
Godio ha ricordato infine che il Regolamento Regionale 11 dicembre 2006 n. 15/R stabilisce che nelle “zone di rispetto” dei pozzi ad uso potabile (compresi ovviamente i numerosi pozzi di questo tipo presenti nella città di Vercelli) è vietato lo spandimento di prodotti fitosanitari e l’impiego per scopi non agricoli di mezzi di tipo chimico finalizzati al contenimento della vegetazione.
Godio ha concluso ricordando che la tutela delle falde acquifere è una competenza della Provincia, e se per farlo servono dei fondi, potrebbero essere utilizzate le “compensazioni nucleari” che la Provincia percepisce per un ammontare annuo di circa un milione e 500 mila euro.

Pro Natura: «Leggete lo studio dell’Istituto Ramazzini»
Per Pro Natura del Vercellese è intervenuto Michelangelo Catricalà, membro del direttivo. Per evidenziare le possibili conseguenze su ambiente e salute dell’uso del glifosato nelle aree urbane, Catricalà ha illustrato uno studio scientifico decennale condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna. E’ uno studio integrato progettato per testare un’ampia gamma di risultati tossicologici tra cui cancerogenicità, neurotossicità, effetti multigenerazionali, tossicità d’organo, alterazione endocrina e tossicità dello sviluppo prenatale. Il presente studio riporta i primi risultati definitivi sull’incidenza e la mortalità della leucemia dal braccio cancerogenicità del GGS (Global Glyphosate Study).
Confutando quanto era stato detto in precedenti sedute della Commissione, Catricalà ha infine spiegato che il Comune di Alessandria ha deciso di continuare a mantenere un regolamento che vieta l’utilizzo di diserbanti chimici in città, e ha concluso ricordando che nel 2021 il Consiglio Regionale del Piemonte votò all’unanimità una mozione per vietare l’utilizzo di diserbanti chimici nei centri urbani.

Fonte: giornalelavoce.it