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ISDE Italia accoglie con favore il documento redatto dal Gruppo di lavoro dell’Alleanza Italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari e aggiornato a settembre 2024, finalizzato ad analizzare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulle patologie cardiovascolari ed a richiamare l’attenzione sulla rilevanza di tale relazione in termini di salute pubblica e di gestione del rischio sanitario. 

Questo conferma, con dati aggiornati e rigorosi e con adeguato approccio metodologico, la relazione tra inquinamento atmosferico e malattie cardiovascolari. L’autorevolezza degli autori del documento e la volontà istituzionale di richiamare finalmente l’attenzione degli stakeholders sul ruolo dell’inquinamento atmosferico rafforzano la necessità e l’urgenza dell’adozione di misure utili a controllare la conseguente crisi epidemiologica, ambientale e sanitaria in atto a livello nazionale ed internazionale, soprattutto nelle aree a maggior rischio ambientale.

ISDE Italia ritiene, a questo proposito, che siano urgenti azioni incisive quali:

  • Riconoscimento ufficiale dell’inquinamento atmosferico come determinante critico di malattia e suo inserimento nei piani nazionali di prevenzione sanitaria.
  • Adozione di limiti più severi per gli inquinanti basati sulle raccomandazioni dell’OMS e non sugli attuali standard UE, ancora troppo permissivi e non giustificati da evidenze scientifiche.
  • Potenziamento della rete di monitoraggio ambientale e sanitario, al fine di consentire analisi più dettagliate delle aree a rischio e delle popolazioni esposte e l’avvio o l’ottimizzazione di misure di prevenzione primaria.
  • Investimenti in mobilità sostenibile ed energie rinnovabili, che riducano l’utilizzo dei combustibili fossili e le emissioni nocive nelle aree urbane.
  • Campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, agli operatori sanitari e ai decisori politici, affinché si comprenda l’urgenza di intervenire e si chiarisca il ruolo di ciascuna di queste componenti nelle strategie di prevenzione primaria e di mitigazione del rischio.

L’inquinamento dell’aria è una minaccia evitabile e ridimensionabile con politiche pubbliche efficaci. ISDE ribadisce il proprio impegno nel promuovere la salute pubblica e sollecita un’azione concreta e immediata da parte delle istituzioni.

I principali contenuti del documento

Le malattie cardiovascolari rappresentano oggi la principale causa di disabilità e mortalità a livello globale, con un’incidenza significativa anche in Italia. L’inquinamento atmosferico è ampiamente riconosciuto come fattore di rischio cardiovascolare emergente e sottovalutato, che contribuisce ad amplificare il peso delle malattie cardiovascolari in termini di salute pubblica e di spesa sanitaria.

Impatto dell’inquinamento dell’aria sulla salute cardiovascolare

L’inquinamento atmosferico è composto da particolato fine e da inquinanti gassosi come ossidi di azoto (NOx), ozono (O₃), ossidi di carbonio (COx). In sintesi, l’esposizione a questi inquinanti:

  • Causa stress ossidativo e infiammazione cronica sistemica, con effetti dannosi sul sistema cardiovascolare.
  • Induce aterosclerosi e disfunzione endoteliale, influisce negativamente sul metabolismo glico-lipidico.
  • Aumenta il rischio di ipertensione, di numerose malattie metaboliche e cardiovascolari e di eventi acuti, come infarti e ictus.

L’esposizione acuta e cronica a inquinanti atmosferici è stata associata a un aumento della mortalità cardiovascolare. Alcune stime indicano che fino al 60% dei decessi legati all’inquinamento siano dovuti a cause cardiovascolari.

Metodologia e fonti dei dati

Il documento, redatto da autorevoli esperti con approccio multidisciplinare, utilizza consolidate evidenze scientifiche disponibili in letteratura internazionale. Le analisi si basano su modelli validati di esposizione e valutazione del rischio.

Tipologie di inquinamento

  • Inquinamento atmosferico outdoor: prevalentemente generato da emissioni industriali, riscaldamento domestico alimentato da combustibili fossili, traffico veicolare, combustione di biomasse.
  • Inquinamento indoor: derivante da combustibili per la cucina e il riscaldamento domestico, prodotti per la pulizia e materiali da costruzione. È particolarmente rilevante poiché la popolazione trascorre gran parte del tempo in ambienti chiusi.

Esposizione e popolazioni vulnerabili

L’inquinamento atmosferico ha effetti più marcati sulle fasce più vulnerabili della popolazione:

  • Bambini: esposizione precoce associata ad alterazioni funzionali cardiache e polmonari.
  • Anziani: insorgenza e progressione di patologie cardiovascolari, complicanze di patologie pre-esistenti.
  • Individui con comorbidità: numerose malattie croniche non-comunicabili (ad es. malattie metaboliche, cardio-respiratorie, neurologiche) sono negativamente influenzate dall’inquinamento atmosferico, sia in termini di progressione di malattia che di complicanze.

6. Strategie di prevenzione

Per ridurre l’impatto dell’inquinamento sulle malattie cardiovascolari, il documento suggerisce di:

  • Migliorare la qualità dell’aria urbana riducendo le emissioni dei trasporti e dell’industria.
  • Promuovere educazione sanitaria per aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’inquinamento e favorire strategie di resilienza individuale.
  • Monitorare e regolamentare i livelli di inquinanti con limiti più stringenti e in linea con le evidenze scientifiche disponibili.

7. Comunicazione del rischio

La scarsa consapevolezza o la sottovalutazione del legame tra inquinamento e malattie cardiovascolari è un problema critico che genera morbilità, mortalità, disabilità ed incremento della spesa sanitaria. 

È necessario migliorare le strategie di formazione degli stakeholders, la comunicazione scientifica e istituzionale per aumentare la consapevolezza dei rischi di salute pubblica e incentivare politiche di mitigazione dell’inquinamento.

8. Conclusioni

L’inquinamento dell’aria è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e richiede interventi urgenti per ridurre l’esposizione e per incrementare la resilienza individuale di chi vive in aree a rischio ambientale. Il documento evidenzia la necessità di azioni coordinate tra istituzioni sanitarie, governi e cittadini per affrontare questa complessa e crescente crisi sanitaria ed ambientale.

Immagine di copertina: Credit Copernicus – immagine Sentinel-5P