L’Associazione Italiana di Epidemiologia e la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni ritengono che la tutela della salute delle persone migranti richieda un cambiamento paradigmatico: abbandonare l’attuale approccio securitario in favore di politiche basate sui diritti umani e sull’inclusione. Solo promuovendo modelli basati sulla solidarietà reale, l’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani si potranno garantire migliori condizioni di vita e di salute per le persone migranti, nel pieno rispetto dell’articolo 13 della dichiarazione universale dei diritti umani in cui è esplicitato che «ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese».
Il concetto di confine, ridefinito dal Patto europeo su migrazione e sull’asilo(European Pact on Migration and Asylum – EPMMA), introduce nuove forme di esclusione e discriminazione (“geo-sociali”) attraverso:
- Esternalizzazione delle frontiere: ampliamento dei confini esterni tramite accordi con Paesi terzi.
- Internalizzazione delle frontiere: detenzione amministrativa all’interno dei territori nazionali.
- Interiorizzazione delle frontiere: normalizzazione del razzismo strutturale sistemico in Europa.
Su questo, le due Associazioni hanno prodotto un position paper comune