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Nel 2022, i decessi sono stati 721.974, circa 15mila in più rispetto al 2021 (+2%). Il tasso di mortalità per il complesso delle cause è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2021, sintesi dell’aumento della mortalità per le principali cause, soprattutto per le malattie del sistema respiratorio, in particolare le polmoniti, e della diminuzione di quella per tumori e per Covid-19, che restano comunque tra le principali cause di morte.

La mortalità complessiva, nel 2022, aumenta lievemente tra gli ultra-ottantenni, a fronte del calo in tutte le altre fasce di età. Si riduce al Sud, dopo il picco osservato nel 2021.

Il tasso di mortalità per Covid-19 diminuisce in tutte le ripartizioni, tranne nelle Isole, e in tutte le classi di età, con l’eccezione degli ultra-ottantenni residenti al Centro-sud, tra i quali si osserva un lieve aumento.

Questi alcuni dei dati del report diffuso da ISTAT.

Nel 2022, il numero complessivo dei decessi è stato di 721.974, in aumento del 2% rispetto al dato del 2021 (706.969 e più elevato rispetto ai livelli pre-pandemici (la media 2018-2019 è di 637.198). L’aumento del numero di decessi rispetto al 2021 è più consistente tra le donne (+3,3%) rispetto agli uomini (+0,8%).

È aumentato soprattutto il numero di decessi per malattie del sistema respiratorio e del sistema circolatorio, per malattia di Alzheimer e altre demenze, per cause esterne. Il numero di decessi per tumori e diabete rimane sostanzialmente invariato, mentre quello per Covid-19 diminuisce.

Le cause di morte più frequenti nella popolazione continuano a essere le malattie del sistema circolatorio (222.717 decessi) e i tumori (174.566), che insieme causano più del 55% dei decessi totali.

Il numero di decessi per Covid-19 (51.630) è in forte riduzione rispetto al 2020 (-19%) e al 2021 (-34%), ma il Covid-19 rimane la terza causa più diffusa dopo le malattie circolatorie e i tumori, seguita a breve distanza dalle malattie del sistema respiratorio.

Il tasso di mortalità per le malattie del sistema circolatorio mostra un andamento tendenzialmente decrescente tra il 2015 e il 2022, nonostante in alcuni anni si registrino aumenti: nel 2020, per esempio, si osserva un lieve aumento, in controtendenza rispetto all’andamento precedente; dopo la diminuzione nel 2021, quando il tasso è sceso sotto il livello del 2019, nel 2022 si osserva nuovamente una crescita che ha portato il tasso al valore di 27,0 morti per 10mila abitanti, livello comunque inferiore a quelli
pre-pandemici. Il tasso di mortalità per tumori, invece, ha un andamento in progressiva diminuzione che si conferma anche nel 2022.

Sia per la malattia di Alzheimer e le altre demenze sia per le malattie respiratorie, dopo l’aumento dei tassi nel 2020 e la riduzione nel 2021, si osserva nel 2022 un incremento. Tuttavia, mentre per le malattie respiratorie il tasso del 2022 (6,2) è inferiore a quello degli anni pre-pandemici e anche a quello del 2020, per quanto riguarda la malattia di Alzheimer e le altre demenze il tasso registrato nel 2022 (4,4) è inferiore solo a quelli del 2017 e del 2020.

Il tasso di mortalità per cause esterne, che era diminuito nel 2020 soprattutto per la riduzione degli incidenti stradali durante il lockdown, mostra negli anni successivi un andamento crescente, raggiungendo nel 2022 il valore di 3,6 decessi per 10mila abitanti, valore superiore a quelli degli anni pre-pandemici.

Il diabete è una delle cause per cui l’impatto della pandemia sulla mortalità è stato più evidente: il tasso di mortalità ha mostrato una forte crescita nel 2020, interrompendo bruscamente l’andamento in diminuzione osservato nel quinquennio precedente; negli anni successivi, torna a diminuire, pur rimanendo nel 2022 (3,1) più elevato rispetto ai tassi registrati negli anni precedenti la pandemia.

Tra le cause meno comuni, la mortalità per malattie infettive e parassitarie mostra una tendenza all’aumento a partire dal 2020, anno in cui si osserva una diminuzione del tasso dopo quattro anni (2016-2019) di stabilità. Per le malattie dell’apparato digerente i tassi di mortalità sono sostanzialmente stabili, mentre risulta in aumento il tasso per le malattie del sistema genito-urinario.