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Alla IX edizione del Congresso nazionale di Fondazione Onda ETS, istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo scientifico si sono confrontati sull’impatto dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulla salute, con uno sguardo attento alle differenze di genere.

Al centro dei lavori l’indagine “Inquinamento e cambiamenti climatici: l’impatto sulla salute in ottica di genere”, condotta da Elma Research su un campione di 2.552 persone. I dati parlano chiaro: tre italiani su quattro ritengono clima e inquinamento tra le più gravi minacce per il futuro e il 90% riconosce un forte legame con la salute, in particolare per le patologie respiratorie, oncologiche e dermatologiche. Preoccupante anche la dimensione psicologica: un intervistato su due dichiara ansia o stress pensando all’emergenza ambientale, con una sensibilità maggiore nelle donne e nei giovani.

Dal Congresso è emersa una fotografia complessa: da un lato cresce la consapevolezza, dall’altro permane un divario tra percezione e comportamenti concreti, spesso limitati al minimo indispensabile. A pesare sono sfiducia e senso di impotenza, che ostacolano l’adozione di stili di vita sostenibili. Per colmare questa distanza servono politiche educative e sociali capaci di rafforzare l’efficacia individuale e collettiva.

Accanto agli interventi istituzionali, si è ribadito come la crisi climatica non sia solo una questione ambientale, ma una priorità sanitaria e sociale. Inquinamento atmosferico e fenomeni climatici estremi incidono non solo sulla salute fisica, ma anche sul benessere mentale e sulle condizioni socio-economiche, aggravando le disuguaglianze.

In questo quadro, Roberto Romizi, presidente di ISDE Italia, ha evidenziato il ruolo centrale delle donne:

«Le donne sono al centro della connessione tra crisi climatica, salute e giustizia sociale. Spesso subiscono per prime gli impatti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, ma sono anche le prime a promuovere soluzioni fondate su cura, prevenzione e sostenibilità. Valorizzarne il ruolo è essenziale per costruire un futuro più sano e giusto per tutte e tutti».

Il Congresso, in programma online fino al 25 settembre, si conferma così un momento di confronto multidisciplinare per approfondire strategie di sostenibilità, rafforzare la prevenzione e promuovere comunità più consapevoli e resilienti.