Martedì 10 giugno 2025, presso l’presso l’Ordine dei medici di Viterbo, si è svolta la conferenza stampa per illustrare i contenuti di un articolo scientifico inerente i problemi sanitari derivanti dall’esposizione cronica all’Arsenico e le possibili soluzioni a tutela della salute dei cittadini.
L’articolo “Arsenico nelle acque ad uso potabile: quando a preoccupare sono le esposizione croniche a dosi entro e al di sotto del parametro di legge” (in allegato) è stato presentato dagli autori: la dottoressa Antonella Litta, il dottor Giovanni Ghirga e il dottor Mauro Mocci del Coordinamento dell’Alto Lazio di ISDE – Associazione medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment – Italia).
I lavori sono stati introdotti e coordinati dal dottor Antonio Maria Lanzetti, presidente dell’Ordine dei Medici di Viterbo che ha dato lettura dell’articolo 5 del nuovo codice di deontologia medica. Questo articolo impegna e richiama tutti i medici ad azioni rivolte alla tutela dell’ambiente e delle risorse – in particolare dell’acqua per l’area dell’Alto Lazio affetta dal problema della contaminazione da Arsenico – perché un ambiente sano e salubre è la precondizione di salute per le attuali e future generazioni.
Subito dopo il saluto e l’apprezzamento del Prefetto di Viterbo dottor Gennaro Capo per l’iniziativa come momento di approfondimento e conoscenza della problematica territoriale.
Sono quindi intervenuti i tre relatori che hanno esposto i contenuti dell’articolo ovvero i rischi derivanti dall’esposizione cronica all’Arsenico nelle acque ad uso umano- anche entro e al di sotto degli attuali limiti di legge- ed indicato nuove tecnologie, alcune già in uso in Europa e negli Stati Uniti ed altre in fase di ricerca avanzata, tali da ridurre a valori prossimi allo zero il quantitativo di Arsenico, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità-OMS.
Le conclusioni dell’esposizione dell’articolo sono state a cura del dottor Rocco Santarone vicepresidente della sezione ISDE – Roma e Lazio che ha affermato: “L’ Arsenico nell’acqua potabile rimane una minaccia e una sfida significativa per la tutela della salute pubblica, in particolare nelle aree del mondo ad alta contaminazione naturale e/o da origine antropica. C’è bisogno di uno sforzo collettivo e di fare rete con tutte le realtà interessate per ridurre i livelli di Arsenico a valori di zero o prossimi allo zero nelle acque ad uso potabile perché tutto ciò ora è davvero possibile. La politica deve mettere la salute al primo posto in ogni scelta”.
Al termine della conferenza stampa anche gli interventi l’assessora Elena Angiani che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale della Citta di Viterbo e la dottoressa Cristina Neri per la ASL di Viterbo che ha ricordato il ruolo della ASL nei controlli sulla qualità delle acque.
Presenti anche i rappresentanti di diverse associazioni che a livello locale, regionale e nazionale sono impegnate nella tutela delle acque come bene comune e per la tutela della sua qualità e quantità.
L’incontro è stato l’occasione per richiamare ancora una volta l’attenzione delle competenti Istituzioni locali, regionali e nazionale anche sulla situazione critica delle acque ad uso potabile nell’Alto Lazio che spesso, e a macchia di leopardo, continuano a presentare valori di Arsenico, ma anche di Fluoro, fuori norma.