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E’ stato pubblicato l’articolo di Antonella Litta (Isde Viterbo), Giovanni Ghirga ( Isde Lazio) e Mauro Mocci (Asl Roma4) “Arsenico nelle acque ad uso potabile: quando a preoccupare sono le esposizioni croniche a dosi entro e al di sotto del parametro di legge” sulla Rivista del Centro Studi di Medicina “Civitas Hippocratica”.

L’Arsenico è un cancerogeno certo di classe 1 e la sua presenza nelle acque potabili rappresenta una seria preoccupazione sanitaria. Negli ultimi decenni, grazie a crescenti evidenze scientifiche, i limiti normativi sono stati progressivamente ridotti da 50 μg/l agli attuali 10 μg/l, un valore considerato comunque provvisorio. 

L’Organizzazione mondiale della Sanità-OMS continua infatti a raccomandare una riduzione della concentrazione di Arsenico a livelli compresi tra 0 e 5 μg/l, con l’obiettivo ideale prossimo allo zero, per garantire la massima protezione della salute pubblica.

Questo articolo analizza l’impatto ambientale e sanitario dell’Arsenico in Italia, con particolare attenzione all’esposizione cronica a basse dosi, la quale può comportare rischi significativi anche a livelli entro i limiti di legge. Inoltre, si esplorano le evidenze scientifiche e le soluzioni tecnologiche disponibili per ridurre l’esposizione, sottolineando l’urgenza di una revisione normativa.