ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente) e PAN Europe hanno inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per esprimere forte preoccupazione sul ritardo nell’aggiornamento della Direttiva Quadro sulle Acque (WFD), una normativa fondamentale per la tutela delle risorse idriche in Europa.
Le due organizzazioni denunciano il rischio concreto che l’Italia e l’Unione Europea restino indietro nel contrastare l’inquinamento delle acque, in particolare a causa della mancata regolamentazione di sostanze altamente tossiche come i PFAS e l’acido trifluoroacetico (TFA), già ampiamente rilevati nelle falde acquifere.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), meno del 30% dei corpi idrici superficiali europei raggiunge uno stato chimico buono. In questo contesto preoccupante, ISDE e PAN Europe chiedono al Ministro:
- di sostenere l’inclusione del TFA tra i PFAS da monitorare e regolare, come raccomandato dal Comitato Scientifico della Commissione Europea (SCHEER);
- di sollecitare un aggiornamento immediato delle liste di inquinanti prioritari, ferme da oltre dieci anni;
- di inserire nei prossimi Piani di Gestione dei Bacini Idrografici (2028–2033) misure efficaci per limitare l’uso e la dispersione dei PFAS e dei pesticidi;
- di bloccare il rinnovo delle autorizzazioni per pesticidi contenenti PFAS, già vietati in altri paesi europei;
- di ridurre in modo significativo l’uso di pesticidi in agricoltura, come richiesto dalla Direttiva 2009/128/CE.
«È inaccettabile – dichiara Francesco Romizi, responsabile affari pubblici di ISDE Italia – che una sostanza persistente, tossica e ormai diffusissima come il TFA non sia ancora regolamentata. Serve un’azione urgente per proteggere la salute dei cittadini e delle generazioni future.»
ISDE e PAN Europe ribadiscono che il principio “chi inquina paga” deve valere anche per l’inquinamento invisibile e subdolo delle acque, causato da attività industriali e agricole non sostenibili.